Simbolo della nostra città, il gianduiotto Pfatisch è da sempre considerato un prodotto d’eccellenza, il primo cioccolatino della storia impacchettato singolarmente. Il Gianduiotto è Torino, il Gianduiotto è Pfatisch. Classico, al caffè , pralinato, proprio per tutti i gusti. Da sempre un marchio di fabbrica della nostra produzione artigianale.
La nuova versione del nostro gianduiotto è realizzata da un cuore di cioccolato gianduia ricoperto da un finissimo strato di cioccolato Ruby, dando vita a un raffinato cioccolatino ripieno dal colore rosa antico. Il mix dei due cioccolati sprigiona al palato un gusto avvolgente e fruttato, unico nel suo genere. Alla base del Gianduiotto Ruby le nostre foglie dorate in stile liberty.
Ricoperti di cioccolato oppure estruse dalle forme rinvenute dal passato, la pralineria Pfatisch rimane un must della nostra pasticceria. Materie prime d’eccellenza evocano i sapori di una volta, per ritrovare i gusti che ci facevano scoprire i nostri nonni: al caffè, al pistacchio, alle mandorle, al croccante, al bitter e molte altre. Scopri il tuo gusto preferito.
Iconiche famose in tutto il mondo. I gusti sono gli stessi da sempre: la Crema Gianduja, la Crema Aurea con le mandorle, la Crema Bitter fondente al 55% e la Crema Moka composta dall’insieme di Gianduja e caffé. Dalla confezione più piccola da 100 gr a quella più goduriosa da 400 gr.
Dall’unione tra il cioccolato Pfatisch e il Toret nasce il TOH, la scultura di cioccolato fondente creata dall’opera di Nicola Russo. Una speciale collaborazione di valori e passione per rafforzare il legame di quest’opera e il territorio attraverso uno degli elementi, il cioccolato, che ha reso Torino famosa nel mondo.
Il progetto sostiene la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus di Candiolo cui verrà devoluto il 10% del ricavato.
Lavorazioni tramandate di generazione in generazione, la tradizione che si fonde con la creatività, la qualità in ogni dettaglio:
così nascono ogni giorno i nostri prodotti.
Le lavorazioni partivano dall’origine, della materia prima, dalla tostatura delle fave di cacao: una tostatura a fuoco vivo con le tradizionali macchine, per passare al “Batticacao”, ovvero l’operazione di separare la buccia dalla polpa del cacao, fino alla rottura dei chicci stessi.
La massa di cacao ottenuta e fatta riposare per 1 anno intero prima dell’utilizzo, per poi essere raffinata nei 5 cilindri;
dopo 72 ore nelle apposite conche ecco il cioccolato.
Molte lavorazioni venivano eseguite manualmente, come il temporeggio del cioccolato che avveniva a mano con le spatole.
Ancora adesso vengono mantenute le lavorazioni di una volta, eseguite con macchinari innovativi, oppure a livello artigianale come la produzione dei nostri giandujotti, modellati a mano.